La mobilità aziendale sta vivendo una trasformazione profonda. Le flotte diventano sempre più complesse, la sostenibilità guida le scelte strategiche, le tecnologie digitali ridisegnano i processi.
In questo scenario emergono due figure fondamentali: il Fleet Manager, responsabile della gestione del parco veicoli, e il Mobility Manager, chiamato a ripensare gli spostamenti dei dipendenti in chiave sostenibile.
I due ruoli vengono spesso confusi, ma rispondono a logiche diverse e complementari. Capire cosa fa un Fleet Manager e quali sono le responsabilità di un Mobility Manager aiuta le aziende a strutturare correttamente le proprie attività di mobilità e i propri investimenti.
Il Fleet Manager: il regista operativo e strategico della flotta
Il Fleet Manager è la figura che governa l’intero ciclo di vita dei veicoli aziendali, da quando entrano in servizio fino alla loro dismissione.
La sua missione è chiara: mantenere l’efficienza del parco veicoli, garantire la sicurezza e ridurre al minimo i costi operativi.
Le principali attività di un Fleet Manager
1. Pianificazione della flotta
- Definizione della tipologia di veicoli necessari, delle alimentazioni più adatte, della dimensione ottimale della flotta.
- Valutazione delle formule di approvvigionamento più convenienti: acquisto, leasing, noleggio a lungo termine.
2. Gestione della manutenzione
- Organizzazione della manutenzione programmata e straordinaria.
- Coordinamento delle officine, monitoraggio dell’efficienza dei veicoli e gestione dei fermi.
- Supervisione delle attività legate a guasti, sinistri, carrozzeria e ripristini tecnici.
3. Controllo dei costi
- Supervisione di assicurazioni, bollo, pedaggi, carburanti, pneumatici, manutenzioni.
- Analisi dei costi al km e monitoraggio dei KPI, tra cui TCO, consumi, utilizzo della flotta.
- Gestione delle fuel card e individuazione di sprechi o comportamenti anomali.
4. Gestione amministrativa
- Pratiche burocratiche collegate ai veicoli.
- Rapporti con fornitori, società di noleggio, compagnie assicurative e centri assistenza.
5. Sicurezza e formazione
- Definizione delle car policy interne.
- Formazione dei conducenti e promozione della guida sicura.
- Analisi degli stili di guida attraverso sistemi telematici.
Il Fleet Manager è quindi un professionista che unisce competenze tecniche, capacità gestionali e una forte attenzione ai costi.

Il Mobility Manager: il progettista della mobilità sostenibile aziendale
In Italia la figura del Mobility Manager ha assunto un ruolo ufficiale prima con il D.M. del 27 marzo 1998 e, più recentemente, grazie alle disposizioni del Decreto Rilancio, che ne ha reso obbligatoria la presenza nelle realtà con più di 100 dipendenti in specifici contesti urbani.
La sua attenzione non è rivolta ai veicoli, bensì agli spostamenti delle persone.
L’obiettivo è rendere i percorsi casa–lavoro più sostenibili, più veloci e meno impattanti sul territorio.
Cosa fa un Mobility Manager
1. Analisi degli spostamenti
- Rileva come si muovono i dipendenti: mezzi utilizzati, orari, distanze, criticità.
- Elabora il Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL), obbligatorio per legge, aggiornandolo ogni anno.
2. Promozione della mobilità sostenibile
- Incentivi per l’uso di TPL, carpooling, bike sharing, monopattini e servizi di micromobilità.
- Proposte di navette aziendali o servizi condivisi.
- Progetti di elettrificazione degli spostamenti.
3. Attivazione di servizi
- Convenzioni con operatori del trasporto pubblico e privato.
- Iniziative digitali per favorire l’intermodalità e la condivisione dei tragitti.
- Installazione di rastrelliere bici, stazioni di ricarica e infrastrutture dedicate.
4. Comunicazione interna
- Campagne per informare e coinvolgere i dipendenti.
- Eventi, workshop e attività di sensibilizzazione.
5. Coordinamento con enti e istituzioni
- Interfaccia con il Mobility Manager d’area e con i Comuni per allineare le policy aziendali alle strategie territoriali.
Il Mobility Manager è, a tutti gli effetti, il punto di riferimento per la transizione verso una mobilità più green e intelligente.

Fleet Manager e Mobility Manager: differenze e possibili integrazioni
La linea di demarcazione è chiara:
- Fleet Manager → si occupa dei veicoli
- Mobility Manager → si occupa delle persone e dei loro spostamenti
Il primo ha una responsabilità più operativa ed economica, il secondo più strategica e ambientale.
Tuttavia, nelle aziende moderne le due funzioni tendono a dialogare sempre più frequentemente.
Quando i due ruoli si sovrappongono?
- Nel caso di flotti elettriche utilizzate anche per il commuting.
- Quando l’azienda sviluppa programmi di mobilità integrata.
- Nei progetti di riduzione delle emissioni e transizione energetica.
- Nelle realtà in cui un’unica figura copre entrambe le attività.
La collaborazione tra Fleet Manager e Mobility Manager è destinata a diventare la norma, soprattutto con l’arrivo di modelli MaaS (Mobility as a Service) e con l’espansione di servizi condivisi ed elettrificati.
Le competenze fondamentali
Sebbene con missioni diverse, entrambe le figure richiedono un mix strutturato di competenze:
Competenze gestionali
- Pianificazione strategica
- Project management
- Gestione del budget
- Problem solving
- Time management
Competenze normative
- Per il Fleet Manager: Codice della strada, fiscalità auto, normative assicurative e ambientali.
- Per il Mobility Manager: normative sulla mobilità sostenibile, decreti specifici, incentivi, regolamentazione urbanistica.
Competenze di analisi
- Lettura e interpretazione dei dati.
- Reporting avanzato per la direzione aziendale.
- Valutazione costi/benefici.
Competenze tecnologiche
- Software di gestione flotte e sistemi telematici IoT.
- Soluzioni digitali per la mobilità e piattaforme PSCL.
- Conoscenza dei veicoli elettrici e delle infrastrutture di ricarica.
Competenze relazionali
- Negoziazione con fornitori e stakeholder.
- Comunicazione interna ed esterna.
- Networking con istituzioni e partner.
Uno sguardo al futuro: verso una mobilità integrata e sostenibile
Le evoluzioni normative, l’avanzamento delle tecnologie e la crescente attenzione alla sostenibilità stanno cambiando il ruolo di entrambe le figure.
Le aziende dovranno sempre più ragionare in ottica integrata, considerando contemporaneamente flotta, persone, percorsi e impatto ambientale.
Professionisti capaci di combinare competenze tecniche, visione strategica e sensibilità green saranno i più ricercati nei prossimi anni.
Per chi ambisce a lavorare in questo settore, la chiave sarà una formazione continua e multidisciplinare.
Per le imprese, invece, la scelta di un Fleet Manager e di un Mobility Manager preparati rappresenta un investimento diretto sulla propria efficienza, sulla competitività e sulla sostenibilità.

