Dalla progettazione al riciclo: il Fleet Management entra (davvero) nell’economia circolare

L’Unione Europea sta ridefinendo completamente il modo in cui vengono prodotti, utilizzati e dismessi i veicoli.
Il nuovo Regolamento sui veicoli a fine vita (ELV Regulation), atteso al termine dei negoziati tra Parlamento, Consiglio e Commissione, non è una semplice revisione delle regole di demolizione: è la nascita di una vera economia circolare dell’automotive.

Una norma nata per i costruttori, ma che avrà effetti concreti anche per chi gestisce flotte aziendali, pubbliche e multiutility, aprendo una nuova fase per il Fleet Management end-to-end.

Dal concetto di rottamazione a quello di rinascita industriale

Fino ad oggi la gestione del fine vita dei veicoli si basava su una logica di demolizione e recupero parziale dei materiali.
Il nuovo regolamento cambia prospettiva: ogni veicolo dovrà essere parte di un processo industriale di rinascita, in cui materiali e componenti tornano nel ciclo produttivo.

Tra i principali punti del testo:

  • almeno il 20-25% delle plastiche utilizzate nei nuovi veicoli dovrà provenire da materiali riciclati;
  • le vetture dovranno essere progettate per essere facilmente smontate e riparate, con batterie, centraline e airbag rimovibili senza danneggiare il veicolo;
  • ogni modello dovrà disporre di un manuale digitale di smontaggio con informazioni sui materiali e i punti di assemblaggio;
  • saranno introdotte regole più rigide per distinguere i veicoli usati da quelli realmente fuori uso, con l’obbligo di conferimento dei secondi presso centri di trattamento autorizzati;
  • il perimetro del regolamento si estenderà anche ai motocicli, ciclomotori e quadricicli, un aspetto che interessa direttamente molte flotte leggere.
Regolamento europeo veicoli fine vita - flotte

Le implicazioni per le flotte aziendali e pubbliche

Sebbene il regolamento sia pensato per i produttori, le sue conseguenze si rifletteranno anche sulle flotte.
Il concetto di fine vita diventa ora parte integrante del processo di fleet management e impone un livello più alto di tracciabilità e responsabilità.

  1. Tracciabilità del veicolo dismesso.
    Le aziende dovranno dimostrare che ogni veicolo venga conferito a un centro autorizzato e che i materiali siano recuperati o riciclati in conformità alle nuove regole europee.
  2. Revisione dei contratti di leasing e full service.
    Nei prossimi anni i contratti potrebbero includere clausole sulla responsabilità estesa del produttore e sulla documentazione del fine vita, con conseguente necessità di nuovi standard di compliance.
  3. Impatto sul remarketing.
    Le nuove restrizioni sulle esportazioni dei veicoli “falsamente usati” — ossia non più realmente funzionanti — ridurranno la possibilità di cedere i mezzi a mercati extra UE, influenzando i valori residui e la pianificazione dei rinnovi.
  4. Procurement più sostenibile.
    Le flotte pubbliche e le multiutility potranno richiedere, nei bandi e nelle RDO, veicoli con contenuto riciclato certificato e progettazione per lo smontaggio, premiando i costruttori più virtuosi in termini di circolarità.
  5. Maggiore standardizzazione dei componenti.
    La progettazione “per lo smontaggio” favorirà manutenzioni più rapide, uso di ricambi rigenerati e una gestione più efficiente dei costi di fermo.

Verso una gestione end-to-end del ciclo di vita

Per i fleet manager, il nuovo scenario impone un cambio di mentalità: la gestione del veicolo non si conclude con la vendita o la dismissione, ma con la certezza del suo corretto recupero.
Diventa quindi essenziale poter tracciare l’intero ciclo di vita, dalla manutenzione alla demolizione, con evidenze documentali e digitali.

Con la piattaforma Fleet Sync 2.0, EM Fleet può già offrire una gestione end-to-end dell’intero ciclo operativo:

  • workflow digitali per ritiro e conferimento dei veicoli dismessi;
  • repository documentale con certificati di distruzione e tracciabilità dei componenti;
  • KPI ambientali e di sostenibilità integrabili nei report ESG aziendali;
  • in prospettiva, accesso alle informazioni digitali di smontaggio fornite dagli OEM per migliorare la manutenzione in officina e ridurre i tempi di fermo.

Le flotte leggere e il nuovo perimetro normativo

L’estensione del regolamento ai motocicli e ciclomotori introduce novità importanti per chi gestisce flotte leggere — come servizi postali, consegne urbane e logistica dell’ultimo miglio.
Anche per queste categorie sarà obbligatorio dimostrare la corretta gestione del fine vita, con procedure di ritiro, radiazione e conferimento documentate digitalmente.
Un passaggio che rafforza il ruolo di EM Fleet, già attiva nella gestione di migliaia di ciclomotori aziendali e nel recupero controllato dei veicoli a fine servizio.

Regolamento europeo veicolo fine vita

L’economia circolare entra nella rendicontazione ESG

Le nuove norme rafforzano il legame tra gestione operativa e sostenibilità.
Per molte aziende, poter dimostrare la tracciabilità e il recupero dei veicoli diventerà un elemento chiave nei bilanci di sostenibilità e nei report ESG.
EM Fleet, con i propri sistemi di monitoraggio e rendicontazione, consente già oggi di misurare e comunicare l’impatto ambientale della gestione della flotta, anticipando gli standard che l’Unione Europea renderà obbligatori.

Come prepararsi al cambiamento

Le aziende e i gestori di flotte possono iniziare fin d’ora a:

  • mappare i processi di dismissione, integrando controlli e certificazioni dei centri di trattamento;
  • aggiornare i contratti con noleggiatori e fornitori, introducendo KPI di tracciabilità del fine vita;
  • rivedere i modelli TCO/TCM, considerando i nuovi scenari di remarketing;
  • orientare il procurement verso veicoli con contenuti riciclati e progettazione circolare;
  • integrare nel reporting ESG i dati di recupero e riciclo.

Il nuovo orizzonte del Fleet Management

Il Regolamento europeo sui veicoli a fine vita segna l’inizio di una nuova epoca:
non si tratta più solo di gestire costi, manutenzioni e pneumatici, ma di garantire la sostenibilità dell’intero ciclo di vita del veicolo.

Un principio che EM Fleet ha già fatto proprio, unendo tecnologia, tracciabilità e responsabilità ambientale in un unico modello operativo.
Perché il futuro del Fleet Management è circolare — e comincia oggi.

Fitta rete di autoriparatori su tutto il territorio nazionale

Qualità di servizio garantita ed unico punto di riferimento per la gestione delle pratiche di manutenzione sul parco veicoli

Controllo e monitoraggio dei costi, eliminazione degli sprechi

Piattaforma software web per il monitoraggio di tutte le attività di manutenzione sul parco veicoli

Per informazioni contattaci